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Monitoraggio climatico "Busa del Gias" anno 2016-17

La nostra area montana presenta spunti d'interesse climatico, oltreche per la sua esposizione alle masse d'aria di  varia natura, anche per la sua orografia unica, tipica di stampo carsico. Numerose sono le doline e forre che contraddistinguono la  dorsale prealpina, ma una in particolare ha spinto la nostra curiosità ad azioni concrete. Abbiamo pensato di monitorare l'andamento termico della "Busa del Gias".Si tratta di una forra posizionata ad un altitudine di mt. 1.513 e posta sull'apice inferiore di una dolina molto stretta, che ne determina una sorta di continuazione sotterranea il cui volume assume un ampiezza di alcune decine di metri cubi. E' molto nota in paese in quanto si narra che sin dai tempi in cui i pascoli alpini dell'area budoiese venivano praticati e rappresentavano anche una delle poche forme di sostentamento per le famiglie locali, la "Busa del Gias" si adoperava per la conservazione di derrate alimentari che altrimenti durante il periodo estivo si sarebbero deteriorate. La nostra curiosità verteva proprio nel testare quanto di vero ci fosse in tutto questo. ll grafico sottostante riporta l'andamento delle  temperature del periodo che va da giugno 2016 a giugno 2017 e vengono corredate anche di foto che riportano la situazione e le condizioni di ghiaccio e neve nei vari periodi dell'anno. Cio che possiamo dedurre è semplicemente il fatto che il nostro sito d'interesse si comporta proprio come un frigorifero in piena regola. Gli estremi raffigurati nei grafici sottostanti indicano che le temperature oscillano tre i -7,8°C ed i +3,6°C per cui le condizioni per preservare gli alimenti ci sono tutte.
Nei mesi che vanno da novembre a marzo le temperature ovvimente oscillano tutte su valori sotto zero ed i minimi dell'anno vengono toccati nel mese di gennaio solitamente in prossimità di irruzioni fredde da est di natura continentale, in questo caso la "Busa del Gias" funzionerebbe da congelatore. L'effetto conservativo però doveva essere tale a partire da maggio ovvero da quando si pratricavano gli alpeggi. Per i nostri pastori necessitava avere un posto dove conservare gli limenti, carne prevlentemente. Da aprile a luglio le tempertura hanno oscillato da 0°C a +2°C in maniera crescente con lo scorrere della primavera. Solo tra agosto e settembre le temperature si sono attestate tra i 2°C ed i 3°C con una punta di 3,6°C durata comunque solo lo spazio di una giornata. Si narrava che i malghesi provvedevano ad accumulare neve al suo interno, prima che essa scomparisse definitivamente dalle zone circostanti, in tal modo si riusciva a mantenere ancor meglio le frigorie al suo interno, durante l'estate. Continuando la spiegazione sull'andamento del clima al suo interno, si nota che con l'approssimarsi dell'autunno le temperature riprendono a scendere sempre in modo lieve ma costante. I valori scendono sotto zero in occasione della prima irruzione fredda, anche se tendono a consolidarsi appena la situazione si normalizza. A partire dalla seconda o terza irruzione il freddo ritorna padrone della grotta e lo possiamo constatare al formarsi di stalattiti e stalagmiti frutto delle infiltrazioni d'acqua, che su terreno carsico scorrono tra le rocce dagli strati superiori. Puntuale come ogni anno in un punto ben preciso della grotta, stalattite e stalagmite si fondono per dar vita ad una suggestiva colonna di ghiaccio che di norma raggiunge i 50 cm di diametro e solitamente risulta l'ultimo baluardo ghiacciato che scompare dalla grotta non appena le temperature al suo interno si riportano sopra lo zero. Due sono le considerazioni che si possono fare a fronte dei dati raccolti: 
1- La temperatura si mantiene costante e le sue variazioni si maturano in maniera molto lenta. Nei cambi stagionali si misura circa 0,5°C di variazione al mese. Il clima al suo interno non risente immediatamente degli sbalzi che avvengono all' esterno a meno che la ventilazione non giunga dai quadranti occidentali o sud-occidentali, in quel modo arriverebbe diretta a rimescolare l'aria all'interno della forra. Assistiamo a tal punto, ad un repentino cambio di temperatura che dura però poco, ovvero si esaurisce quasi immediatamente dopo che il vento smette di spirare. 
2- La seconda considerazione è diretta conseguente della prima. L'inerzia termica è la risultante di quanto misurato in un anno di monitoraggi. Anche quando all'esterno le temperture scendono prosisme ai -20°C oppure in estate salgono vicino ai 25°C all'interno e, proprio per la sua conformazione, il clima rimane costante anche se la nostra grotta è di piccole dimensioni (meno di 100   metri cubi). 
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Temperature "Busa del Gias" 2016-2017

 


CONFRONTO "BUSA DEL GIAS"-"DOLINA DEL GIAS" - INVERNO 2016-2017

Il presente grafico mette in evidenza l'andamento delle temperature nella fase invernale e vuole confrontare gli andamenti delle temperature all'interno della "Busa del Gias" con quelle della vicina dolina.
In rosso le temperature della dolina che esprimono gli sbalzi che si generano tra il giorno e notte ma anche per gli effeti dovuti alle varie correnti ed alla loro provvenienza. In blu le temperature riferite al medesimo periodo misurate all'interno della "Busa del Gias" che diversamente da quelle della dolina mostrano una diversa inerzia.

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confronto "Busa"-"Dolina" inverno 2016-2017

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